Stando ai pareri di diversi studiosi e soprattutto neuroscienziati, terapisti e medici, i benefici della musica sugli anziani sono molti ed una persona che ha a che fare con la musica, cantando, suonando o ballando, ottiene dal proprio corpo un rilascio di dopamina con tutti i vantaggi che ne derivano.
Vantaggi sull’umore, sul sistema cardiocircolatorio, sulla concentrazione, sulla memoria, sullo sviluppo di facoltà intellettive e sociali.
Ne beneficiano tutti, ma sui bambini e sugli anziani gli effetti sono sorprendenti.
A pensare che a qualcuno viene da ridere quando sente che una persona oltre i 60 anni voglia iniziare a suonare uno strumento. A me è capitato (poche volte per la verità, ma è capitato) di dare lezioni di batteria a persone over 60 ed ogni volta che ne parlavo con gli amici, le reazioni erano tra la presa in giro e la compassione.
Io non la penso così.
Io stimo sinceramente quelle persone, la loro voglia di mettersi in gioco, di affrontare i pregiudizi anche dei familiari e di buttarsi in un’avventura particolare come imparare a suonare la batteria.
Ovviamente nel caso delle lezioni di batteria stiamo parlando di persone autosufficienti, con ottime facoltà motorie, ecc…ma il binomio musica – persone anziane è molto più forte e più importante.
Ho studiato un po’ l’argomento musica – bambini nei mesi scorsi ed ho creato una apposita parte del sito solo per questo, ma ero molto incuriosito anche da quest’altro aspetto così sono voluto andare oltre la questione socio-emotiva e mi sono un po’ documentato sugli effetti e sui benefici che la musica in generale ha sulle persone anziane.
Ho trovato un mondo enorme e molto molto interessante, che voglio riassumere.
La musica è utilizzata in tutto il mondo per curare la depressione, gli sbalzi di umore, l’iperattività, i problemi di interazione sociale, di attenzione, il dolore, l’appetito e molte altre problematiche.
Ci sono degli studi che hanno messo in correlazione la musica e la riduzione dei farmaci psicoterapici.
Concetta Tomaino (direttrice e co-fondatrice dell’Istitute of Music and Neurologic Function – IMNF) in un’intervista che ho letto tempo fa disse: “Conosco persone che non sanno vestirsi o parlare, ma potrebbero comunque suonare uno strumento“
Questo aspetto mi ha colpito. Il linguaggio musicale, la musica in generale e quindi anche il drumming (suonare la batteria) non sono influenzati dalla perdita di memoria.
Lo stesso vale per il ballo. Il ballo è possibile in qualsiasi circostanza, anche se la persone è seduta su una sedia a rotelle tutto il giorno, può comunque battere le mani oppure marciare sul posto a ritmo di musica.
“La musicoterapia è una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica ed il suono come strumento di comunicazione non–verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche.” Wikipedia
In generale possiamo considerare la musicoterapia come un mezzo per raggiungere determinati obiettivi e migliorare la vita attraverso la musica.
Se applicata sugli anziani, la musicoterapia si è dimostrata molto efficace e davvero incidente per una serie numerosa di sintomi, aree di disturbo, bisogni fisici, spirituali, emotivi e psicologici.
Gli anziani possono passare dei momenti molto difficili, con attacchi depressivi che sono molto comuni a quest’età. Queste attività aiutano a mantenere una buona salute fisica e mentale.
L’interazione dell’anziano con la musica aiuta e stimola il cervello nelle conoscenze precedenti sia a lungo che a breve termine, soprattutto in pazienti con demenza.
In questi casi c’è un aiuto concreto di orientamento alla realtà, con la musica che riesce a fornire un senso di gioia semplicemente richiamando alla mente momenti vissuti e felici.
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Per farlo si utilizzano esercizi come il canto, la danza, l’uso di semplici strumenti musicali anche solo per dare un ritmo, ecc…
L’approccio con la musica quindi ha dei notevolissimi e provati benefici.
Lo sostiene tra gli altri anche uno studio chiamato “Recreational music-making modulates immunological responses and mood states in older adults.” pubblicato nel 2009 sulla rivista scientifica “Journal of Medical and Dental Sciences“.
Clicca QUI per leggerlo.
Non è affatto una banalità e fareste un grave errore a considerare questo aspetto poco importante. Un anziano anche se pensate che sia in una posizione privilegiata stando a casa ed in pensione, spesso può perdersi nel silenzio della sua mente, giorno dopo giorno.
Se poi ci sono dei problemi di salute, ancora peggio. Le persone che hanno problemi di udito potrebbero provare un senso di disconnessione sociale, solitudine e noia.
Anche il semplice ascolto della musica, della loro musica preferita potrebbe aggiungere varietà alle giornate.
Ci sono lettori semplici da usare e cuffie molto comode che potrebbero essere adatti agli anziani.
È provato che anche il solo picchiettare con le dita su una superficie, battere le mani o battere il piede, è sufficiente per liberare lo stress fisico e mentale represso e può calmare le persone anche in caso di pazienti senza molta capacità di movimento.
Se la persona anziana è in grado di alzarsi e ballare poi, i benefici anche di un semplice movimento sono enormi, come abbassare la pressione sanguigna e stimolare vari organi del corpo.
Non c’è bisogno di fare movimenti bruschi o troppo azzardati ovviamente, ma qualunque sia il livello di attività fisica che un anziano può raggiungere, può essere abbinato ad un motivo musicale.
Ci sono molti centri per anziani che propongono periodicamente balli come il valzer lento o il jitterbug.
Non è solo un modo per ricordare i vecchi tempi, ma anche una fondamentale attività fisica.
Non è solamente questione di nostalgia, la musica parla alle nostre emozioni, di tutti che siano essi giovani e meno giovani e gli anziani conoscono bene il linguaggio emotivo della musica, soprattutto quella dei loro tempi.
Non fate battute quindi se quando tornate a casa sentite che i vostri genitori/nonni stanno ascoltando qualche cantante anni ’50/60 o stanno guardando qualche canale dove trasmettono canzoni di liscio.
Il semplice ascolto delle canzoni, facendo scegliere a loro i brani che preferiscono, aiuta a riportare alla mente momenti passati, giorni felici e migliora di gran lunga l’umore.
Sappiamo tutti che una ninnananna riesce a calmare un bambino piccolo. Beh, una canzone può calmare un anziano nervoso, anche con problemi di salute e psicologici.
Determinati tipi di musica generano un senso di benessere. Un sistema nervoso fragile richiede una sensibilità particolare al fine di evitare un sovraccarico, e la musicoterapia può davvero dare una buona mano in questo.
Se le attività vengono svolte in gruppo, le interazioni sociali possono aumentare, condividendo gusti, canzoni, ricordi ed aneddoti.
Anche nei pazienti con demenza, la semplice vicinanza di altre persone può portare al miglioramento dell’umore ed alla stimolazione alle interazioni sociali.
Ora che abbiamo visto quali sono i vantaggi della musicoterapia sugli anziani, proviamo a capire come ottenere questi vantaggi e quali sono le attività che vengono svolte per provare ad ottenere questi risultati.
Tra i benefici della musica sugli anziani c’è anche questo.
Si fa scegliere alla persona la canzone o l’artista che preferisce o che vuole ascoltare.
Se ci riesce ed è nelle condizioni di poterlo fare, è un buon modo di farlo interagire e di metterlo in contatto con una melodia, delle atmosfere che gli ricordano degli anni felici, delle belle gioie e persone care.
Questa è un’attività molto popolare tra i musicoterapisti, si scelgono delle canzoni e si fanno ascoltare dei brevi spezzoni. Lo scopo è stimolare la ricerca di ricordi nel passato, mescolando avvenimenti e facendo emergere vecchi avvenimenti.
Se cercarle ed indovinarne i titoli sono attività molto utili, anche cantarle lo è. Anche piccoli spezzoni o aiutati da un supporto visivo tipo karaoke è un esercizio molto importante da fare per stimolare la memoria e “forzare” cervello a mettere insieme dei vecchi ricordi.
Se è nelle capacità dell’anziano, anche un semplice ballo può essere molto importante. Immaginate la gioia di ricordare dei vecchi passi di valzer fatti con una persona cara.
Anche se non sono stati degli esperti del genere o forse neanche mai ascoltatori, diffondere musica classica negli ambienti di inattività, come ad esempio prima di andare a letto, si è dimostrato avere effetti rilassanti e calmanti, creando un ambiente ideale prima di andare a letto.
Abbiamo visto come i benefici della musica sugli anziani sono molti e provati, ma tutto questo può essere un enorme beneficio anche per persone anziane malate di Alzheimer.
La musica è un linguaggio internazionale che tutti capiscono, risveglia sentimenti sopiti ed ha una potenza talmente grande che ha effetti tangibili quando associata a persone con Alzheimer.
C’è una enorme bibliografia su internet, sorprendente ed insieme struggente di storie di persone che non parlano più, che non riconoscono più i loro cari e che hanno frequenti episodi di ira e depressione, ma che quando ascoltano una determinata canzone tornano per quei 3-4 min. ad essere persone normali, con gli occhi che brillano e la mente lucida.
La memoria in queste persone è definitivamente danneggiata, si chiama degenerazione cerebrale e le loro connessioni neurali, i loro neuro trasmettitori sono irrimediabilmente distrutti.
La cosa peggiore per molti è l’iniziale consapevolezza della malattia, decenni di esperienze, una vita intera di emozioni ancora presenti nel cervello ma non più accessibili.
E se la musica può essere uno strumento, una speranza di ritrovare i vecchi ricordi anche solo per dei brevi momenti, perché non tentare, perché non impegnarsi affinché chi ha vissuto la propria vita, riesca a goderne fino in fondo.
Persino la REMO, famosissimo produttore di pelli per batterie sostiene attivamente un programma che unisce la batteria ed i malati di Alzheimer.
Clicca QUI per approfondire.
Ci sono libri bellissimi e film molto emozionanti a riguardo, esempi di vita spesso presi da storie vere. Non hanno a che fare con la musica direttamente, ma raccontano la vita di anziani che hanno problemi con l’Alzheimer e che hanno comunque fatto qualcosa di straordinario.
Ve ne consiglio alcuni che mi hanno molto colpito mentre cercavo informazioni sull’argomento:
Still Alice. Perdersi. Senza ricordi non c’è presente
In viaggio contromano. The leisure seeker
Dal libro “In viaggio Contromano. The leisure seeker” è stato tratto il film “Ella & John”:
Ella & John (The Leisure Seeker)
Alive Inside [Edizione: Regno Unito] [Edizione: Regno Unito]
È incredibile quanto la musica sia importante nella vita di tutti.
Anche non musicisti o persone che non amano ascoltare la musica, hanno avuto nella loro vita contatti con delle melodie, delle canzoni e conservano dei ricordi legati a doppio filo a dei momenti o persone.
Cercare di riportare alla mente questi eventi può avere un notevolissimo impatto positivo sul cervello e possono avere i benefici che abbiamo visto.
Ci sono centinaia di testimonianze reali di persone catatoniche che all’ascolto di canzoni, di suoni e di musica reagiscono in maniera sorprendente.
Potere del cervello. Potere della musica.
Fabio
Voglio precisare che non sono un medico e che le informazioni qui riportate riflettono delle ricerche da me effettuate e devono considerarsi opinioni personali e non indicazioni terapeutiche.
Esistono delle validissime e qualificate strutture che si occupano di queste problematiche, alle quali potete rivolgervi in caso di necessità. Ci sono inoltre molte associazioni dedicate al supporto delle persona malate di Alzheimer.
Supportatele e rivolgetevi al loro per informazioni su come aiutare un paziente in base alle sue condizioni.
Cover photo by JD Mason on Unsplash
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Ciao, sono Fabio Portinari e sono il fondatore e motore di Impara la Batteria, uno dei blog sulla batteria più seguiti d’Italia con oltre 5.000 lettori ogni mese.
Suono da quasi 30 anni e fin da giovanissimo ho avuto una grande passione per la batteria e tutti gli aspetti che la riguardano.
Studio, suono, insegno e mi piace scrivere parlando di un mondo che mi affascina molto nella sua interezza, non solamente degli aspetti tecnici.
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