La scelta delle bacchette per la batteria è una cosa che accompagna i batteristi per molti anni, e variano a seconda del genere, del drumset, del luogo in cui si suona, dell’età e del momento personale.
L’offerta è davvero molto ampia e si distingue per una serie di fattori quali, il legno, la lunghezza, la pesantezza, la punta, il bilanciamento, ecc.. che hanno un’influenza determinante sul timbro prodotto.
Cerchiamo di mettere un po’ d’ordine.
“Non esistono le bacchette universali”
Lunghezza: La lunghezza standard varia dai 385mm (15,1”) fino ai 415mm (16,3”). Bacchette più lunghe o più corte non sono adatte al nostro sistema muscolare e si avrebbero problemi di utilizzo e di rimbalzo.
Spessore: E’ la caratteristica che subito balza all’occhio. Più il numero è alto e più le bacchette sono sottili, anche se a seconda delle differenti marche possiamo avere delle variazioni.
Le 7A sono le più sottili e leggere, utilizzate soprattutto da studenti all’inizio, soprattutto se bambini, ma non è raro il loro utilizzo nel jazz e nelle orchestre. Il loro utilizzo è preferito nelle situazioni in cui il volume è da tenere basso e quindi non c’è necessità di potenza.
Le 5A sono considerate lo standard, consigliato da molti insegnanti come primo paio di bacchette per chi inizia, garantiscono il giusto equilibrio per prendere confidenza con lo strumento e poi eventualmente orientarsi autonomamente verso altre misure. Si usano dal pop, al rock, all’heavy metal, ma sono abbastanza versatili da poter essere usate in qualsiasi situazione musicale.
Le 5B sono un po’ più pesanti e dense rispetto alle 5A, hanno più presenza sia musicalmente che come impugnatura. Le 5B possono essere più o meno pesanti e questo ne diversifica molto l’utilizzo. Sono preferite dai batteristi rock.
Le 2B sono particolarmente pesanti ed il loro utilizzo è un po’ di nicchia e riservato a batteristi “picchiatori” ed in generi come il metal o a batteristi di bande militari dove il suono potente è di fondamentale importanza.
I materiali: La maggior parte delle bacchette in commercio è fatta di noce americano (Hickory), che garantisce la giusta densità, e durezza che una bacchetta ha bisogno, mentre altri legni come l’acero, il faggio, la betulla e l’ebano sono impiegati in minor percentuale. Il legno di quercia è il più denso, e le bacchette realizzate con questo legno sono più resistenti, ma hanno il difetto di trasmettere maggiori vibrazioni. Attualmente sul mercato si trovano anche bacchette fatte con altri materiali, come ad esempio la fibra di carbonio che però ha provocato numerosi casi di problemi ai tendini non riuscendo, a differenza del legno, ad assorbire le microvibrazioni prodotte dal colpo e trasferendole quindi interamente alle articolazioni del polso. In passato si sono spesso usate bacchette in acrilico, per ottenere effetti scenici particolari, come la fluorescenza o la trasparenza.
“se usate la fibra di carbonio, attenzione agli infortuni”
La vera differenza di suono prodotto da una bacchetta rispetto ad un’altra la fa la punta. Le punte possono essere di legno o di plastica. Quelle in legno producono delle sonorità più scure sulle pelli ma anche sui piatti dove il loro impatto è in qualche modo più morbido rispetto a quelle in plastica, il cui impatto sui piatti è più cristallino e definito.
Le punte si differenziano tra di loro anche per la loro forma, che può essere ad oliva, sferica o triangolare. Con la punta triangolare si ha il vantaggio di poter scegliere il timbro mentre si suona. Colpendo in maniera piatta il suono emesso sarà più chiaro e brillante, mentre inclinandola e quindi aumentando la superficie di contatto con la pelle o il piatto, il suono sarà più caldo e potente.
§Una punta dalla forma tonda garantisce un’uniformità di suono anche variando il modo di colpire ed è infatti principalmente utilizzata da chi ha necessità di uniformare il più possibile i timbri emessi.
La punta ovale o ad oliva ha delle caratteristiche simili a quella triangolare, ma avendo angolazioni meno accentuate, il passaggio tra le varie timbriche è più graduale e gestibile. Solitamente si colpisce la superficie con la bacchetta il più possibile parallela in modo da ottenere un suono pieno e potente.
E’ la caratteristica meno importante di tutte, in quanto oggi tutte le più famose marche fabbricano bacchette di notevole qualità e con un’ampia gamma di scelta. Possono esserci differenze tra stesse misure e marche diverse, ma provandole e suonandoci un po’ ci si accorge subito quali sono le più adatte al nostro stile.
Esistono in commercio vari tipi di impugnatura, adatti alle diverse esigenze, soprattutto in materia di grip. Alcune persone hanno le mani che sudano molto ed hanno quindi bisogno di una bacchetta che sia rivestita con un sottilissimo strato gommoso in modo da evitare che la bacchetta scivoli via troppo facilmente. Altri invece hanno l’abitudine di ruotare la bacchetta su se stessa mentre suonano e quindi la preferiscono senza niente che faccia aderenza. Ci sono anche in commercio le serie nude, cioè bacchette che non hanno subito un processo di trattamento e lucidatura, ma il legno
rimane ruvido. Questa è una via di mezzo, un passaggio intermedio per aumentarne il grip, prima di arrivare a mettere l’impugnatura in gomma.
Ormai i brand più famosi utilizzano i migliori batteristi al mondo per sviluppare con loro delle bacchette personalizzate, con caratteristiche particolari. Spesso è una questione di marketing, ma non è detto che proprio queste non siano le caratteristiche che si adattano al vostro stile.
“non è detto che la bacchetta firmata
dal vostro idolo vada bene per voi”
Al momento dell’acquisto, in qualsiasi negozio andrete sarete sommersi di bacchette, di brand, misure e colori differenti. Sia che siate decisi oppure no, il consiglio è quello di provarle, magari su un pad per non usurarle, in modo da capire se hanno il peso ed bilanciamento che fa per voi. Inoltre cercate una superficie liscia e fatele “rollare” per assicurarvi che siano dritte. Capita spesso infatti che a causa di una cattivo stoccaggio o trasporto, magari ad alte temperature o umidità, le bacchette si pieghino un po’, in quel caso scartarle e prenderne delle altre.
Sono particolari tipi di bacchette formate da un insieme di setole utilizzate principalmente per le percussioni o per alcuni generi musicali che richiedono un effetto particolare. Solitamente sono formate da un manico in materiale metallico rivestito da gomma per facilitarne il grip nel quale sono contenuti una serie di fili metallici sottili, che possono essere estratti ed utilizzati per colpire il tamburo. Il suono delle spazzole è adatto a creare atmosfere sfumate e morbide, tipiche del Jazz, “accarezzando” la pelle del rullante o la superficie dei piatti è possibile ottenere una resa timbrica che con le bacchette normali sarebbe impossibile.
Esistono infine una serie infinita di esperimenti, di bacchette particolari, solitamente per altri strumenti a percussione o adatte a creare un effetto ben preciso. Le più comuni sono le Rods (vedere la figura a fianco), che hanno un largo uso sulla batteria, quando si necessita un suono più morbido ed un volume più basso. Ogni brand ne ha sviluppate moltissime e ne troverete di tutti i colori e tipi. Se avete una corporatura media, partite dalle 5A, suonateci un po’ poi sperimentate anche le altre, cambiate misura e marche. Piano piano troverete le bacchette che fanno al caso vostro.
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Si trovano ancora bacchette 5b con greep non bagnato m con greep incastrato di gomma?