
Il termine pelle è ormai di uso comune e deriva come intuibile dalla derivazione animale di molto tempo fa. Oggi queste membrane, almeno per quanto riguarda le batterie, sono fatte di materiale sintetico (solitamente Mylar) prodotto ad uno o più strati e quando percossa, vibra ed in tal modo produce il suono.
Innanzitutto facciamo la distinzione a seconda di dove vengono posizionate.
Pelli battenti: E’ la pelle su cui fisicamente viene eseguito il colpo, ed in genere è più resistente. Viene sistemata nella parte anteriore ed accordata a seconda delle esigenze del batterista.
Pelli REMO
Pelli risonanti: E’ questa invece la pelle che viene alloggiata nella parte posteriore del tamburo, o comunque nella parte opposta a quella battente. Lo scopo di questa membrana è quello di far risonare il tamburo, dopo il colpo dato alla battente. Non essendo creata per essere percossa, essa è fatta diversamente dalla battente ed è costituita da un unico strato di materiale. Naturalmente ognuno è libero di fare ciò che vuole a seconda dei propri gusti ed anche se non è usuale, si possono mettere delle battenti monostrato come risonanti, in modo da ottenere un effetto diverso.
Nella pelle risonante della grancassa spesso si usa praticare uno o più fori (circa 5-6 cm di diametro), per facilitare la ripresa microfonica e smorzare un po’ gli armonici. Tale foro è spesso praticato un po’ lateralmente e non al centro per evitare di togliere tutti gli armonici.
“Negli anni ’70 spesso non si usava la risonante,
per avere più volume e facilitare la ripresa con il microfono”
Pelli EVANS
Guardando dei filmati anni ’70 non è raro vedere batteristi che non montavano le risonanti o addirittura batterie che non prevedevano neanche l’alloggiamento di queste pelli. Questo veniva fatto perché in questo modo la risposta del tamburo è più impulsiva anche se si perde tutta la risonanza del fusto e la bellezza del suono del legno. Questo setup veniva usato soprattutto dal vivo, per inserire dentro il tamburo il microfono. Oggi con la tecnologia attuale non c’è più bisogno di adottare questi accorgimenti ed amplificare uno strumento acustico non è più un problema.
Facciamo qualche distinzione e vediamo i principali tipi di pelli in commercio.
Pelli Pin-Stripe
Pelli mono-strato (Rullante): Sono le più diffuse, versatili e come già indicato sono le più adatte per il rullante. Possono essere trasparenti (clear) e sabbiate (coated), ed il loro suono è brillante, ricco di armoniche acute, con un sustain lungo ed una durata media. Si possono trovare dei modelli con una sordina centrale che riduce molto le frequenze acute e ne aumentano la resistenza. Quelle invece che presentano un film lungo il diametro, hanno le armoniche smorzate ma senza influenzare le basse frequenze. I modelli più comuni sono: Remo Ambassador Clear e Coated, Aquarian Classic Clear, Evans Genera (queste ultime anche esistono anche doppio strato). La maggiore differenza tra le clear e le sabbiate è data dal fatto che quest’ultime risultano più calde e con più corpo, inoltre sono indispensabili se si vuole ottenere l’effetto fruscio usando le spazzole.
“Le sabbiate monostrato sono la
più comune scelta per il rullante”
Le monostrato possono essere di diverso spessore (thin, medium) e muffed, cioè sordinate. Al crescere dello spessore la pelle risulta essere più resistente e permette al batterista più “picchiatore” di accordare a toni alti, resistendo a dinamiche elevate. Le medium più famose sono le Remo Ambassador, Renassance, Evans G1, Aquarian Satin Texture Coated, mentre le sordinate sono le Evans Genera Dry.
Pelli doppio strato: Come facilmente intuibile le doppio strato sono più resistenti delle monostrato, ed hanno una risonanza più controllata ed un attacco più corposo. Il loro utilizzo principale è sui toms e sono usate principalmente nel rock. Le Pin-Stripe (le classiche pelli con il cerchietto nero a 3 cm dal bordo) tendono ad essere una via di mezzo tra le mono-strato e le doppio-strato totale.
Pelli idrauliche: Questa è la pelle più scura e priva di qualsiasi sustain. Sono chiamate così perché hanno un liquido tra i due strati. Si adattano bene alle accordature alte, garantendo un buon rimbalzo senza rinunciare alla resa sulle basse frequenze.
“i principianti spesso confondono le pelli pin-stripe con le idrauliche”
Pelli Mesh
Pelli Mesh: Nate esclusivamente per i pad delle batterie elettroniche. Oggi vengono anche montate anche sui fusti delle batterie acustiche per ridurre il volume, specialmente per chi si deve esercitare ed ha problemi di volume. Sono un’alternativa consigliata rispetto alle solite sordinature fai da te e alle gomme messe sopra ai tamburi, in quanto consentono di mantenere un rimbalzo molto simile a quello delle normali pelli in Mylar. Sono composte da una finissima rete in Teflon ed anche queste come le pelli “normali” possono essere monostrato o a doppio strato. Quest’ultime hanno un rimbalzo ancora più fedele.
Pelli risonanti: E’ bene parlare un po’ anche delle pelli risonanti, spesso trascurate o date per scontate da molti batteristi alle prime armi. Anche qui come per le battenti possiamo utilizzare pelli di vario spessore, valorizzando la risposta, la sensibilità e la risonanza in caso di pelli sottili (thin), ed invece avendo un suono più asciutto e con poca risposta in caso di pelli più spesse.
Qui la risposta è spesso molto soggettiva, nel senso che a parte i casi in cui la pelle si rompe, il fattore determinante è la disponibilità di denaro. In generale quando una pelle perde le sue caratteristiche sonore e quando non c’è più elasticità ed uniformità di tensione allora è il momento di cambiarla.
Con un po’ di esperienza piano piano ci si renderà conto quando arriva il momento in cui la pelle “non suona più”, anche variandone l’accordatura e forzandone un po’ la tensione.
Pelli Acquarian
Per quanto riguarda le sabbiate, la prima cosa che succederà è che la sabbiatura si consumi, prima dai punti dove viene colpita con più frequenza e poi dagli altri. E’ evidente che se la sabbiatura è fondamentale per la resa sonora (ad esempio se si suona con le spazzole) allora la sostituzione avverrà più frequentemente rispetto a se si suona con le bacchette classiche.
In generale spesso le pelli vengono sfruttate fino al limite e per utilizzatori amatoriali è una cosa frequente e normale, ed il loro cambio spesso viene sfruttato come occasione per provarne di altri tipi in modo da fare un po’ di esperienza.
“attenzione alle pelli nuove, all’inizio devono
assestarsi e tendono a perdere l’accordatura”
Anche utilizzatori più avanzati, spesso portano le pelli fino alla fine della loro vita musicale soprattutto nelle batterie adibite esclusivamente alle prove o allo studio.
Nel caso in cui si debba entrare in studio di registrazione o si debba iniziare una serie di concerti, è bene farsi trovare muniti di un set nuovo di pelli in modo da avere la massima resa sonora e di sfruttare al meglio i legni della batteria.
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E’ la cosa migliore che puoi fare per dirmi grazie!
spiegazione molto efficace
grazie
ciao sono alle prime armi e i tuoi post sono una manna!!
Ciao, grazie per i tuoi post. Sono un betterista alle prime armi e apprezzo tantissimo i tuoi video e le tue spiegazioni in quanto, anche se le tue capacità sono indiscutibili, sai speigare “semplicemente” senza farci sentire, almeno nel mio caso, un principiante senza possibiliotà di progressi.
Grazie mille Nicola, sono molto felice che trovi utili i miei contenuti.