Storia dei marchi storici di batterie

Storia dei produttori storici di batterie

La storia è importante, sempre, anche per ciò che riguarda le batterie. Ci sono marchi che l’hanno fatta, trainati da menti innovative, visionari ed ottimi musicisti. Senza mancare di rispetto a nessuno, ho voluto racchiuderne alcuni tra i più significativi.

Buona lettura.

Ludwig

Il primo pedale da batteria mai prodotto per suonare la grancassa. Il Ludwig Speed King (1909).

La Ludwig Drum Company è stata fondata nel 1909 da William F. e Theobald Ludwig, figli di un immigrato tedesco negli Stati Uniti. William Jr. era stato un batterista professionista, suonando con circhi e spettacoli itineranti. Dal momento che questo lavoro era saltuario, lui e suo fratello, Theobald, hanno aperto un negozio di batterie a Chicago; lo chiamarono Ludwig & Ludwig. L’azienda iniziò a sviluppare un concept per la progettazione e la fabbricazione di un pedale da grancassa funzionale. L’invenzione di questo pedale è considerata da molti come l’anno zero della batteria, cioè proprio da questo momento che è stato possibile suonare la grancassa con il piede e quindi di gestirla insieme al rullante ed i piatti.

La società ha poi aggiunto nuovi prodotti proprio catalogo, come rullanti e timpani nel 1916. Theobald Ludwig è morto nel 1918 e William continuò da solo. Nel 1923 la fabbrica è stata il più grande produttore di batteria al mondo, impiegando 240 lavoratori.

Nel 1937, William acquistò un grande capannone, rinominando la ditta “The Wm. F. Ludwig Drum Company”. La società ha continuato a produrre batterie su scala ridotta per tutta la durata della seconda guerra mondiale, avendo anche subito l’ordine dal governo di ridurre al minimo l’utilizzo dei metalli per scopi non bellici. Dopo l’armistizio William tornò dell’idea di rendere l’azienda una delle più grandi nella produzione di batterie.

Ringo Starr è il primo ad esporre un logo sulla cassa, nel 1964.

LA SVOLTA

Tuttavia, la svolta per la Ludwig sarebbe arrivata più tardi, il 9 febbraio 1964, quando i Beatles fecero il loro debutto all’Ed Sullivan Show, con il logo Ludwig visualizzato sulla parte anteriore della grancassa. Fino ad allora la pratica di scrivere il logo sulla grancassa non esisteva e ci fu una gran sorpresa da parte di William Ludwig nel vedere la tv e leggerlo. Ringo Starr successivamente disse che era talmente orgoglioso di avere quel set di importazione che voleva farlo sapere chiunque li vedesse. La performance fu seguita da circa 73 milioni di persone fece da enorme risonanza mediatica per l’azienda che a quel punto diventò ricercatissima. Divenne la Ludwig.

Gretsch

“That Great Gretsch Sound” è il modo di dire che ha avuto inizio quando Friedrich Gretsch, un immigrato da Mannheim, in Germania, ha fondato un piccolo negozio a Brooklyn, NY nel 1883. Prima di morire improvvisamente nel 1895, Friedrich Gretsch aveva già messo le basi per creare una dinastia che sarebbe durata fino ad oggi e oltre.

Fabbrica Gretsch a Broadway
Fabbrica Gretsch a Broadway

Friedrich morì durante un viaggio in patria, lasciando l’azienda nelle mani del suo figlio quindicenne, Fred Gretsch, che era ancora privo di esperienza al momento. Fred era tuttavia un ragazzo intraprendente, e puntò fin da subito a basare il business su una reputazione di precisione e qualità. Due decenni dopo aver assunto la direzione, era ancora soprannominato “il ragazzo in mutande”, ed ha spostato la produzione in un edificio di dieci piani a 60 Broadway, cercando di sopperire alla sempre più alta domanda di strumenti musicali da tutta l’america.

Nel 1935 Duke Kramer entrò a far parte dell’azienda. Kramer ha avuto il merito di fornire consigli molto preziosi per l’azienda per 70 anni fungendo da collante tra le varie generazioni, permettendo così di restare tutti insieme. Kramer amava ricordare come ” il suono distintivo era il nostro prodotto, il suono che ha energizzato il mercato per decenni”

Fred Gretsch, Sr. si ritirò dalla società nel 1942, era ormai considerato da tutti un imprenditore di successo. I suoi figli Fred Gretsch, Jr. e William “Bill” entrambi i quali erano stati attivi nel settore dal 1927 erano stati  ben preparati ad assumere la leadership ed erano pronti.

FRED GRETSCH JR.

Fred Gretsch, Jr. gestì solo per un breve tempo le operazioni prima di lasciare l’azienda per andare a servire lo stato come comandante della Marina. Bill Gretsch invece rimase per eseguire l’azienda di famiglia. Duke Kramer ricorda che “Bill era un uomo con un talento sottile per ispirare le persone a fare del loro meglio e un genio quando si trattava di dare un consiglio costruttivo. Il suo senso dell’umorismo era irresistibile. Quando morì, nel 1948, molte persone all’interno dell’azienda sentirono di aver perso il loro migliore amico. “

Charlie Watts ed il suo set Gretsch
Charlie Watts ed il suo set Gretsch

Il comando a questo punto passò nuovamente a Fred Gretsch, Jr. ed il veterano della Marina portò l’azienda verso una nuova era di prosperità. Era l’esplosione del rock ‘n’ roll inaugurato da Elvis Presley e continuato dai Beatles, i Rolling Stones e molti altri artisti. La popolarità dell’azienda crebbe con l’esplosione di rockabilly e rock ‘n’ roll negli anni 1950 e ’60, attirando musicisti famosi come George Harrison, Bo Diddley, Chet Atkins e Charlie Watts.

LA CRISI

Nel 1967 la Società ha Gretsch venne venduta a Baldwin, un gigante dell’industria musicale. Ma senza la dedizione con la quale la famiglia aveva guidato l’azienda per tanti anni, questa iniziò il suo declino.

Nel 1985 Fred Gretsch Jr. mantenne la sua promessa di riprendersi la società riaquistò la società Gretsch da Baldwin. La produzione venne trasferita a Savannah, dove l’azienda ha di fatto rivitalizzato la produzione per offrire nuove chitarre Gretsch in stile vintage e le classiche batterie. I nuovi prodotti sono stati immediatamente un successo e la società Gretsch, ancora una volta era diventata una forza trainante nel settore degli strumenti musicali.

Il marchio passa sotto Fender Musical Instruments e nel 2016 la DW ne annuncia l’acquisizione, creando così uno dei più grandi marchi di produttori di batterie tutt’ora in circolazione.

Attualmente, batterie e chitarre Gretsch sono gli strumenti preferiti di molti musicisti in studio di registrazione che sono alla ricerca di una qualità tonale e artigianale degna degli strumenti realizzati a mano.

Rogers

La storia della Rogers ha inizio nel 1849, quando Joseph Rogers, immigrato irlandese, si sposta da Dublino agli Stati Uniti ed inizia con la produzione delle pelli, ma è solo nel 1930 che il figlio di Joseph inizia ad assemblare batterie, utilizzando fusti ed hardware di altre compagnie e montando le pelli di famiglia.

Nel 1953 il nipote di Joseph Rogers, Cleveland, non avendo eredi, decide di vendere l’azienda ad Henry Grossman che trasferì il tutto a Covington in Ohio. Sotto la sua guida la Rogers vede aumentare notevolmente la sua popolarità, anche grazie al progettista Joe Thompson ed al guru del marketing Ben Strauss. In questo periodo i più grandi batteristi vogliono utilizzare le Rogers e quindi la popolarità di questo marchio abbraccia vari generi musicali, dal dixieland al classic rock, dalle big band allo swing.

Brevetto del rullante 'Roger' Dyna-Sonic
Brevetto del rullante ‘Roger’ Dyna-Sonic

IL DYNA-SONIC

Molto famoso rimane il rullante “Dyna-Sonic” che ha portato con se delle importanti innovazioni, soprattutto nella cordiera e nel sistema tendicordiera. Queste innovazioni furono fondamentali per l’evoluzione del suono del rullante che in questo modo può avere una sonorità molto chiare e nitide.

Questi rullanti sono stati prodotti dai primi anni ’60 fino alla metà degli anni ’80 e sono fatti con fusti COB (chrome over brass). Solo alcuni esemplari (circa 3.000) furono fatti con fusti in legno e sono quelli che tutt’ora sono molto ricercati dai collezionisti. Altri modelli degni di nota furono i rullanti Powertone ed i toms e casse del modello Holiday. Questi modelli sono oramai considerati da collezione, così come i timpani realizzati in vetroresina della serie Accu-Sonic.

La società è stata acquistata nel 1966 dalla CBS che avevano da poco acquisito le chitarre Fender ed i piani Rhodes.

Innovatori

La Rogers è stata un’azienda che ha portato tantissima innovazione nel campo dell’hardware, oltre al rullante Dyna-Sonic, sviluppando la linea Swiv-o-Matic di pedali per la cassa, hi-hats ed aste per piatti. Inoltre ha inventato il sistema “a palla” per il supporto dei toms, che garantiva una flessibilità di posizionamento mai vista prima. Il sistema è stato da molti criticato ed era addirittura chiamato “Bread and Butter”, cioè “pane e burro” per la sua fragilità, ma la linea verso nuovi modi di produrre hardware era tracciata.

“la Roger è stata l’azienda innovatrice per eccellenza nel campo dell’hardware”

Questo hardware era talmente innovativo che anche i grandi batteristi che utilizzavano Ludwig come Ringo Starr, John Bonham e Mitch Mitchell lo utilizzavano. Neil Pert usava il pedale per la cassa Rogers nonostante fosse un utilizzatore Slingerland e Tama.

Dal 1964 fino al 1975 la Rogers produceva fusti con 3 strati alternati di acero e betulla, con anelli di rinforzo. A partire dal 1975 fino al 1978 gli strati passarono a 5 e dal 1978 addirittura ad 8 strati ma senza rinforzo (fatti dalla Keller) per la serie XP-8. Questi fusti hanno segnato l’inizio del periodo dei fusti pesanti che favorivano l’attacco ed i toni medi e da molti sono considerati come i migliori fusti Rogers mai creati.

Nel 1976 vengono introdotte le meccaniche “Memriloc” ideate da Dave Donoho e Roy Burns. Furono le prime meccaniche super stabili e furono presto copiate da tutti i più grandi produttori di batterie. A causa della crescita del mercato europeo, la produzione venne fatta anche in UK su licenza della Rogers USA utilizzando fusti di altre aziende ed hardware Rogers.

IL DECLINO

Nel 1983 la CBS vende Rogers e Fender e la produzione di batterie viene fermata. Nel 1984 dopo un altro cambio di proprietà il marchio Rogers fu utilizzato per produrre batterie economiche, che fossero solo una riproduzione delle serie più gloriose.

E’ invece nel 1998 che il marchio è stato acquistato dalla Brook Mays Music Company (BMMC) di Dallas, Texas. La BMMC inizia la produzione di batterie a basso costo avvalendosi della azienda di Taiwan Peace Drums. Questo è stato considerato da molti un affronto alla storia della Rogers, anche se il successo tra i giovanissimi che volevano una batteria Rogers è stato discreto.

Nel 2006 dopo varie vicissitudini il marchio è di proprietà dalla Yamaha Corporation of America dopo averlo acquistato ad un’asta fallimentare. Il debutto al NAMM 2007 delle nuove batterie Rogers (by Yamaha) è stato accolto molto negativamente dai vecchi fans Rogers. Attualmente il marchio è passato nelle mani della Dixon Drums che non ha ancora creato niente lasciando una grande ombra di incertezza.

Slingerland

Rullante Slingerland modello Buddy Rich del 1970
Rullante Slingerland modello Buddy Rich del 1970

Fondata da Henry Heanon Slingerland nel 1912, la Slingerland iniziò la produzione di strumenti musicali producendo ukulele e banjo. Nel 1928 inizia la produzione di percussioni ed in breve tempo diventa un nome altisonante nel jazz, vantando nomi di primo piano come Gene Krupa e Buddy Rich tra i suoi utilizzatori (quest’ultimo fu il primo endorser dell’azienda nel 1936).

Come già abbiamo avuto modo di raccontare, durante la seconda guerra mondiale il governo degli Stati Uniti pose dei limiti per quanto riguarda l’impiego di metalli come ottone ed acciaio e quindi anche la Slingerland per adeguarsi costruì i cerchi dei tamburi con noce e palissandro. Il marchio ebbe la sua massima popolarità negli anni ’60 e ’70, avendo tra le sue fila batteristi del calibro di Neil Pert, Danny Seraphine, Carmine Appice, Nigel Olsson e Neal Smith. In Italia il batterista della PFM Franz Di Cioccio utilizzava queste batterie.

Alla fine degli anni ’70 a causa della morte della moglie e del figlio di Henry Slingerland, la ditta conobbe un forte declino, causato soprattutto dall’avvento delle case giapponesi. Il suo marchio venne quindi acquisito da numerose ditte come Baldwin e Gretsch. Dal 1994 la Gibson ha acquisito la Slingerland tentando di rilanciare la produzione di batterie senza in realtà riuscirci mai veramente.

Nel 2018 la società Slingerland presenta istanza di fallimento e nel novembre 2019, viene acquistata da DW, già possessori del marchio Gretsch, come regalo di compleanno del figlio Chris per il padre Don Lombardi.

Dw promette di rilanciare davvero il marchio. Staremo a vedere quale sarà la fetta di mercato che andranno ad aggredire.

Premier

Fondata nel 1922 dal batterista londinese Albert Della Porta e dal costruttore George Smith. All’inizio producevano set per terzi, soprattutto grossisti, ma ben presto iniziarono a produrre con il loro nome.

La sede era originariamente situata al centro di Londra e si trasferì nei locali di Acton nel 1930. Durante la seconda guerra mondiale lo stabilimento Premier Drum Company produsse mirini per carri armati ed aerei, e dopo essere stato bombardato in quanto obiettivo strategico, trasferì la sua produzione a Leicester.

Rullante Premier
Rullante Premier

Il marchio Premier Drum Company conobbe il suo boom economico durante il beat negli anni ’60, non solo nel Regno Unito, ma in tutto il mondo, investendo pesantemente in nuovi stabilimenti per soddisfare le massicce richieste. Nel 1984 però a causa delle dimissioni della famiglia Della Porta il nome cambiò da Premier Drum Company a Premier. Dal 1987 questo marchio è stato incorporato dalla Yamaha che possedeva la fabbrica di Leicester fin dal 1992. A partire da questo periodo il marchio Premier ha subito diversi passaggi di proprietà e la sua reputazione tra i batteristi di tutto il mondo ha subito un forte ridimensionamento, complice anche la grande ascesa di altri marchi.

Dal 2000 hanno spostato la produzione in Taiwan per i fusti in acero e betulla. Alcune serie rimasero in UK fino al 2007 mentre l’hardware proveniva dalla stessa linea di montaggio della Tama in Taiwan.

A partire dal 2012 si sta tentando un rilancio del marchio, spostando la produzione delle batterie di fascia alta nel Regno Unito.

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Marcello
Marcello
19 Settembre 2021 15:59

Molto interessante e ben esposti.Pero’ mancano recensioni di batterie importanti come Pearl, Tama , DW, Yamaha

toni
toni
19 Marzo 2021 21:56

ma di TAMA non si pala ?

linobatt
linobatt
3 Febbraio 2023 14:47
Reply to  toni

per fortuna no,le migliori rimangono gretsch,ludwig ,slingerland è dw solo americane

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