Eccoci a parlare di uno dei dubbi più comuni per chi suona la batteria.
Ovviamente questo include anche uno dei problemi più fastidiosi per chiunque suoni la batteria. Cioè?
Fai dei concerti, prove o anche semplicemente suoni da solo sopra delle canzoni famose o cerchi di seguire il click ed il problema è sempre uno:
Allora ecco che la soluzione sembra essere subito a portata di mano.
Basandoti sul principio del Rasoio di Occam (momento cultura :-D) per il quale la soluzione più semplice è anche la migliore, cosa fai?
Alzi il volume al massimo.
ERRORE!
Si, errore, per mille motivi tra i quali perdita della qualità del suono, distorsione e non ultimo (anzi il più importante), ti stai facendo del male e stai danneggiando irrimediabilmente il tuo udito.
Bisogna trovare un’altra strada ma le soluzioni non sono poi molte, o abbassi il volume della batteria (ecco QUI alcuni consigli per farlo), o ottimizzi l’ascolto.
Abbassare il volume della batteria a volte può essere la soluzione, specialmente se stai solamente studiando e sei da solo, ma se ad esempio devi suonare dal vivo, di certo non è una strada percorribile. La batteria non si tocca.
Siamo quindi arrivati al punto dove devi per forza trovare un modo in cui il suono della batteria (o degli altri strumenti se stai suonando dal vivo), non entri nelle tue orecchie a disturbare l’ascolto.
Molto probabilmente stai utilizzando delle classiche cuffie sovraurali, cioè quelle che si appoggiano sopra l’orecchio, senza avvolgerlo tutto, o peggio degli auricolari economici, quelli da telefono per intenderci.
Starai pensando: “Ma io ho preso degli auricolari su Amazon, quelli con il gommino che li tiene su senza farli cadere”.
L’80% delle volte non vanno bene neanche quelli, per mille ragioni, una su tutte, non sono stati creati per mantenere un buon livello di qualità quando il volume è molto alto. E poi i gommini aiutano a non farli cadere più che ad isolare il suono.
E allora?
Allora esistono due principali soluzioni o prendi delle cuffie con padiglione circumaurale o prendi degli auricolari in-ear.
Queste sono le classiche cuffie, anche se in realtà ne esistono di diversi tipi. Per il nostro scopo sarebbero indispensabili le cuffie con padiglione circumaurale, che gli americani chiamano Over-the-Ear, cioè quel padiglione che copre tutto l’orecchio, dove cioè tutto il tuo orecchio sarà dentro la cuffia.
Queste garantiscono un isolamento maggiore e quindi la possibilità di tenere il volume più basso, garantendo al contempo anche una qualità di suono decisamente maggiore.
Ho scritto un articolo in cui ho raccolto quelle che secondo me sono le migliori per suonare la batteria.
Puoi trovarlo cliccando QUI.
In molti le usano e le avrai viste parecchie volte, anche su Youtube, però ti dico che sono poche le persone che per il live fanno l’upgrade di passare dalla cassa spia a delle cuffie di questo genere, soprattutto se devono usarle per lungo tempo.
Perché?
Ti dico i miei motivi, perché ovviamente tra i 1.000 tentativi ho fatto anche questo.
A parte il fatto che sembravo il chitarrista dei Linkin Park ai tempi d’oro, poi mi davano fastidio, mi cadevano, sentivo del prurito, sono più impegnativi da portare in giro ecc…
Confesso che le uso spesso in sala di registrazione, gli studi ne hanno diverse e di ottima qualità e mi diverte provarle ed usarle per registrare.
Ma per i live, personalmente non le userei.
Ok, se hai questa domanda è perché sicuramente hai avuto a che fare con le classiche casse spia, sai cosa sono, le hai usate ma vuoi fare un upgrade.
La cassa spia è un must degli anni ’80/’90/’00, ma è ingombrante e crea un bel volume aggiuntivo sul palco (spesso eccessivo) che fa partire fischi e causa litigate con il fonico di palco (beato chi ce l’ha).
Siamo quindi a scegliere gli in-ear monitor.
Ci siamo, hai visto che tutti li usano e quindi vuoi provare anche te ad acquistare degli auricolari, e scegliere gli in-ear monitor, per poterci suonare.
Crearci un buon set-up non è facile e ci sono da considerare molti fattori, ma il vantaggio del loro uso è davvero notevole ed oggi sono davvero in pochi che riescono a farne a meno.
In questo post non voglio parlare dei sistemi wireless, perché semplicemente non ne ho mai posseduti, li ho usati alcune volte (non erano miei), ma non ho mai pensato seriamente di fare un acquisto in quella direzione e quindi non è che abbia proprio tutti gli elementi per fare delle considerazioni complete e dare dei consigli.
Per questo motivo, mi concentrerò su classico sistema degli in-ear monitor (o auricolari) con il cavo.
Ce ne sono di tutti i prezzi e quindi per averne un paio di buona qualità si parte da meno di 100€ fino a 1.000€ senza problemi.
Ho scritto un articolo in cui ho raccolto quelli che secondo me sono i migliori auricolari per suonare la batteria.
Puoi trovarlo cliccando QUI.
Ovviamente ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo.
Se non li hai mai usati e non sai se ti ci puoi trovare bene o no, ti consiglio un modello economico giusto per vedere se ti trovi bene nell’indossare qualcosa per tutto il live e poi prenderne un paio di buona qualità.
Sapete che non sono uno spendaccione a caso, ma sono anche per “chi meglio spende, meno spende” quando si tratta di alcuni articoli, soprattutto elettronica.
Il cavo è una parte che necessita di attenzione perché come tutti i cavi sono soggetti a rottura improvvisa e possono davvero crearti dei problemi.
Attenzione quindi a come lo riponete, come lo trasportate (meglio avere una custodia dedicata) e soprattutto tenetene sempre uno di riserva.
La fortuna di molti set di auricolari di questo tipo è che hanno il cavo intercambiabile. Cercane uno così. Prendine uno di ricambio e tienilo con te, non sai mai quando l’altro ti abbandonerà.
Sembra banale ma non lo è. I palchi non sono mai puliti, ed i cavi e gli auricolari vengono appoggiati un po’ ovunque.
A parte le varie infezioni che di sicuro non vorrai prenderti, specialmente di questi tempi, c’è anche da dire che i buchini da dove esce il suono sono molto piccoli e se si otturano, magari con il cerume o con qualche pezzettino di foam (pezzi del gommino morbido in dotazione), e la qualità del suono ne risente e molto.
Spesso vengono venduti con un mini kit di pulizia. Usalo spesso.
Ma come? Non basta aver speso una fortuna per un paio di buoni auricolari?
E non mi dicevi che “chi meglio spende, meno spende?”.
Si hai ragione, ma gli auricolari (come le cuffie) sono oggetti delicati ed hanno un gran senso dell’umorismo, che sfoggiano sempre abbandonandoti quando meno te l’aspetti, per esempio a metà concerto.
Avere un “muletto” e quindi un paio di riserva, anche economici può salvarti la serata.
Non succede, ma se succede…sei pronto.
Un esempio? QUESTI costano poco più di 20€ e sono dei buoni muletti.
Ci sono delle cose molto importanti che devi considerare quando suoni con degli auricolari in-ear.
Sono ben fissati dentro le tue orecchie e questo ti consente ti tenere dei volumi bassi ed avere una buona equalizzazione, ma se dovesse entrare qualcosa a volume molto alto? Un fischio/feedback/effetto Larsen (chiamalo come vuoi)?
Beh, i danni potrebbero essere importanti e non vogliamo che succeda.
Ora, non sto qui a fare il paladino della sicurezza, ho suonato centinaia di volte con gli auricolari senza nessun sistema di protezione, fidandomi del fonico che spesso dopo metà serata era in doppia cifra con le birre.
Non lo faccio più.
Lo farai anche tu forse, ma non dovresti. Basta una volta e sei fregato.
Quindi come fare?
Esistono dei sistemi chiamati limitatori che possono evitare questo tipo di problema, soprattutto nei sistemi wireless.
Senza fare nomi e marche, diciamo che gli auricolari bluetooth ultimamente hanno avuto grande successo, specialmente quelli lì che vanno con l’iPad e che isolano molto bene.
Quindi perché non usarli?
Perché semplicemente non sono stati fatti apposta e non hanno un livello di isolamento di cui ha bisogno un batterista, ma il problema maggiore è la latenza.
Per quanto sono buoni, hanno una latenza di 30-40 millisecondi e per la musica live può essere un bel problema.
Hai mai provato a parlare ad un microfono mentre in cuffia senti la tua voce che arriva in ritardo?
Ecco, immagina cosa può significare questo mentre stai suonando la batteria con la tua band. Incubo.
Oltretutto le connessioni Bluetooth cadono e non vorresti mai che succedesse nel bel mezzo di una canzone, lasciandoti totalmente al buio, anzi in silenzio.
Prima di scegliere gli in-ear monitor da acquistare, mi chiedete spesso un esempio di set-up semplice per suonare live con gli auricolari (o cuffie).
Allora premetto che la soluzione più economica e semplice sono gli auricolari con il cavo. Quelli wireless danno molta più libertà di movimento mentre suoni, pensa solo a quante meno rotture di scatole hai senza il cavo che ti tira giù gli auricolari e che potresti colpire mentre suoni.
Ma un buon sistema wireless costa e non poco, quindi iniziano tutti con il cavo.
Gli auricolari innanzitutto, con un cavo sufficientemente lungo altrimenti prendi una prolunga, che può sempre servire, non lasciarli con il cavo troppo teso.
Poi ti serve un mixer anche piccolo, bastano pochi canali, che terrai vicino a te, spesso viene messo a sinistra del charleston o del secondo rullante per chi lo usa.
Ce ne sono di mille modelli e marche. Prendine uno di dimensioni ridotte ma non troppo piccolo, un paio di canali in più potrebbero sempre servirti.
Basta, tutto qua.
Al massimo puoi avere dei cavi tuoi, che hai comprato te e sai che funzionano. Lo stesso vale per i vari adattatori, portane sempre con te, anche uno in più. Costano poco e sono molto utili.
Collegherai gli auricolari al tuo mixer (come ad esempio QUESTO qui), e chiederai al fonico di sala di darti un segnale dal mixer di sala (quello principale).
Il fonico ti darà una o due linee XLR (due cavi) da mettere nel tuo mixerino.
A questo punto hai tutti gli strumenti che stanno nel mixer principale, direttamente nel tuo mixer. Metti i tuoi auricolari e puoi sentire tutto.
Quello che puoi fare in questo caso è regolare il volume generale di quello che senti (direttamente dal canale dove hai inserito il cavo che ti ha dato il fonico), ovviamente se vorrai fare modifiche strumento per strumento dovrai chiedere al fonico di farle per te dal mixer di sala, che poi è quello che viene normalmente fatto durante il soundcheck anche per le normalissime casse spia.
Lo so, non è comodissimo, ma con pochi soldi ed un semplice mixer hai già un sistema di monitor tutto per te, senza impazzire.
È una spesa, ma una volta fatta per bene, non ci pensi più, è tuo, lo monti te, lo smonti te, nessuno ci mette le mani e chiedi al fonico solamente il cavo per il segnale.
Stop.
Una bella libertà.
Beh a questo punto, puoi inserire un segnale aggiuntivo, come ad esempio un metronomo e metterlo direttamente nel tuo mixer, regolarne il volume ed usarlo senza problemi e senza che venga udito in sala.
Puoi usare qualsiasi fonte, un telefono, un sequencer, ecc…io ho utilizzato per molto tempo questo sequencer della Zoom (in foto) al quale avevo collegato un pedalino switch, per attivarlo/disattivarlo direttamente con il piede.
È solamente un esempio, l’ho comprato una vita fa, non credo sia neanche più in produzione.
Come ti dicevo non è argomento di questo post e non lo approfondirò, ti dico solamente che siamo su un altro ordine di prezzo (sopra i 1.000€ per tutto il set-up) e spesso per molti batteristi è una spesa non giustificata dal numero di date che fanno.
Ovviamente molti decidono di scegliere gli in-ear monitor wireless per il vantaggio di non avere i cavi che non è da poco, ma subentrano tutta un’altra serie di attenzioni (batterie, frequenze, rack, ecc..).
Non vado oltre per il momento e non entro nei setting, ti dico solo che se finora hai utilizzato le casse spia e vuoi fare il salto agli auricolari, il primo passo che ti consiglio è quello degli auricolari con il cavo.
A questo punto forse vorrai sapere quali sono quelli che io reputo i migliori auricolari per suonare la batteria.
Non mi ripeto qui, ho scritto un articolo su questo argomento e lo puoi leggere QUI.
Fare dei semplici Pro e Contro sul perché scegliere degli in-ear monitor così senza motivarli non è semplice.
Se sei saltato subito fino a qui senza aver letto l’articolo, dovresti farlo perché non è un argomento da “o bianco o nero” ma necessita di un po’ di approfondimento.
Ovvio che io l’ho fatto, sono passato agli auricolari molto tempo fa e non me ne sono mai pentito. Ci sono molte più cose da pensare, attrezzatura da comprare ed attenzioni da fare, ma il tutto è ripagato da un ascolto decisamente più soddisfacente.
Ovviamente questo è un problema maggiore quando si suona in spazi molto aperti, come piazze o stadi. Nei locali la cassa spesso si sente e per quanto riguarda il basso, basta chiedere al bassista di mettere il suo amplificatore non troppo lontano da noi.
Dipende insomma sempre dalle situazioni in cui ci troviamo.
Siamo musicisti, una soluzione la troviamo sempre.
Hai già fatto il passaggio agli auricolari? Come ti trovi? Che problemi hai avuto?
Raccontamelo nei commenti.
A presto.
Fabio
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Ciao, sono Fabio Portinari e sono il fondatore e motore di Impara la Batteria, uno dei blog sulla batteria più seguiti d’Italia.
Suono da quasi 30 anni e fin da giovanissimo ho avuto una grande passione per la batteria e tutti gli aspetti che la riguardano.
Studio, suono, insegno e mi piace scrivere parlando di un mondo che mi affascina molto nella sua interezza, non solamente degli aspetti tecnici.
Benvenuto.
Eppure io sarei estremamente curioso di provare degli in ear Bluetooth di buona qualità e con cancellazione del rumore; Bluetooth 5 ovviamente. Ormai la latenza è bassissima e la stabilità della connessione è molto buona. Credo che si potrebbero avere degli ottimi risultati senza spendere molti soldi per il trasmettitore. Più auricolari potrebbero esser collegati allo stesso trasmettitore e ognuno potrebbe comprare quelli che più ritiene comodi.
Si è una buona idea. Certo i costi non sarebbero bassissimi ma la tecnologia per avere un ottimo prodotto c’è e sarebbe molto interessante provarla!
Ottimo articolo, utile a tutti, soprattutto a chi si avvicina a questo tipo di monitoraggio. Parere personale: per molti anni ho usato le cuffie ( Sennheiser HD25 ), leggerissime e chiuse, durante i live ci giocavo spostando la sinistra in base alla sensazione del momento per avere più o meno suono naturale. Da qualche anno sto provando gli auricolari ( AKG/ Samsung ) economici ma buoni, che isolano ancora meglio e mi lasciano più libero nel muovermi però il suono che arriva solo dalle cuffie mi toglie un pelo di feeling con lo strumento. E anche riguardo al mix totale… Leggi il resto »
Grazie del commento Manuel, a volte manca anche a me sentire la batteria che si mischia alle casse spia, come facevo sempre alcuni (molti) anni fa, ma credo che preservare l’udito sia la priorità per me in questo momento ed opto per gli in-ear a volumi sostenibili. Ovviamente perdendoci un po’ di tempo si può anche trovare un giusto mix dal vivo che faccia provare un buon feeling. Certo dipende sempre dalla situazione, se c’è un bel palco allora vale la pena spendere tempo per avere un giusto mix in cuffia, se si suona in un localino, un bar o… Leggi il resto »