Le parole The Funky Drummer, fanno pensare a molte cose:
Un batterista, una canzone, una icona funk, un sample, centinaia di canzoni, l’Hip Hop…
Tutto giusto.
Funky Drummer è tutto questo ed anche di più.
Voglio partire dalla persona, da colui che ha inventato questo groove, che poi è più di un groove, è un’icona della batteria e dell’hip hop degli anni ’80 e ’90 e del modo di interpretare musicale che ha fatto scuola per tutti coloro che ci si sono avvicinati negli anni successivi.
Clyde Stubblefield era un classe 1943 e cresciuto nel Tennessee. Muove i primi passi sulla batteria, ispirato dai suoni e dai pattern delle industrie della sua città, suonandone anche due contemporaneamente.
“Se posso canticchiare un ritmo, allora posso anche suonarlo”
Clyde Stubblefield
“Se posso canticchiare un ritmo, allora posso anche suonarlo” oppure “quello che mi ispirava erano i rumori del treno o della lavatrice. Ed è quello ho fatto anche successivamente, mi sedevo dietro la batteria e suonavo quello che sentivo” questo diceva a proposito dei suoi primi anni da batterista.
Si fa presto notare nell’ambiente suonando in band locali, poi si trasferisce in Georgia dove lavora con Eddie Kirkland e va in tour con Otis Redding.
Nel 1965 James Brown lo vede suonare in Georgia e poche settimane dopo gli fa un provino che gli vale l’ingresso nella band.
La band per anni avrà due batteristi, Stubblefield ed il grande John “Jabo” Starks.
I due saranno i creatori dei più famosi grooves che hanno caratterizzato la storia di James Brown, in particolare Clyde Stubblefield registra “Cold Sweat“, “I Got the Feelin’“, “Give It Up or Turnit a Loose“, “Say It Loud – I’m Black and I’m Proud”, “Mother Popcorn“, “Get Up, Get into It, Get Involved“, “There Was a Time“, “Ain’t It Funky Now“, ed il leggendario album Sex Machine.
Tempi sincopati dal retrogusto jazz, mai troppo invadenti ma con un “tiro” incredibile, tutt’uno con il basso e con tutto ciò che James Brown ha rappresentato in tutta la sua carriera.
Il brano che lo ha lanciato per sempre nell’immortalità è “Funky Drummer“.
Registrato il 20 novembre del 1969 per essere pubblicato in un 45 giri nel marzo del 1970, Funky Drummer nasce durante una lunga jam di improvvisazione in cui James Brown lasciava spazio ai propri musicisti, infatti le parti vocali sono spesso versi di incoraggiamento ai musicisti o frasi usate per lanciare gli assoli dai vari strumenti.
Il singolo dove era presente la canzone non ebbe al momento molto successo, raggiunse infatti la posizione n. 20 della classifica R&B e non venne pubblicata in nessun album, fino al 1986, quando fu inserita nella compilation “In The Jungle Groove“.
Qui si apre un mondo, perché se è vero che spesso le canzoni hanno vita più lunga delle singole parti, a volte ci sono assoli di chitarra, parti di basso o groove di batteria che diventano talmente famosi ed immortali da far passare in secondo piano anche la canzone che li conteneva, l’album o l’artista che li ha suonati.
Questo è proprio uno di questi casi, tanto che per Clyde Stubblefield, “Funky Drummer” diventerà il suo soprannome, in quanto il groove base di questo brano, a partire dagli anni ’80 diventa leggendario.
Cercò poi successivamente di capitalizzare la fama che lo aveva investito dopo il successo di questo groove, pubblicando gli album “Revenge of the Funky Drummer” del 1997 e “The Original Funky Drummer Backbeat Album” nel 2002.
Fin qui sembrerebbe la storia di un normale brano di un grandissimo artista, con una parte di batteria eseguita da un grandissimo batterista. Non una cosa ordinaria, ma diciamo che ce ne sono diversi e che quasi tutti rimangono lì dove sono, facendosi ascoltare da chi ha la voglia di andarseli a cercare.
Invece no!
A partire dagli anni ’80 il groove di Funky Drummer viene preso, campionato e riutilizzato in moltissimi brani per lo più Hip Hop (si parla di più di 1700 brani) ed inserito in canzoni che da lì a poco avrebbero fatto la storia di quel genere, balzando in cima alle classifiche, finendo nelle colonne sonore di film famosi e passando ripetutamente in radio.
Un Beat campionato e riutilizzato in più di 1700 canzoni!
Tutto questo, almeno inizialmente, non portò nessun dollaro a Stubblefield che se lamenterà e non poco negli anni a venire, soprattutto quando il documentario della PBS “Copyright Criminal” portò alla luce la grande quantità di volte nelle quali il brano era stato campionato e riutilizato.
Al New York Times disse “Le persone usano i miei pattern di batteria in tantissime canzoni. Non mi hanno mai dato crediti, né pagato. Non che la cosa mi disturbi o dispiaccia, ma trovo poco rispettoso non pagare la gente per quello che si usa“.
Innanzitutto cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando, la parte campionata è questa:
Questo pezzo campionato, diventò immortale con il campionamento che ne fecero i Public Enemy in “Fight the power“, brano icona dell’Hip Hop e colonna sonora di “Fa la cosa giusta” di Spike Lee.
Successivamente il pezzo di batteria fu ripreso anche in “Bring the Noise” e “Rebel Without a Pause“, sempre dei Public Enemy, in “Fuck the Police” dei NWA, “Let Me Ride” di Dr Dre, “Mama Said Knock You Out” di LL Cool J, “Run’s House” dei Run DMC, e moltissimi altri brani Hip Hop. Successivamente è riuscito anche ad oltrepassare questo “muro” e finire per essere usato anche da artisti come George Michael o in tempi più recenti, Ed Sheeran.
Io direi di non aspettare oltre, e se non lo avete già fatto, ascoltatevi un vecchio disco di James Brown, qualche live e anche qualche video su Youtube di una sua apparizione televisiva con tutta la band.
Vi migliorerà la giornata.
A presto.
Fabio.
Ciao, sono Fabio Portinari e sono il fondatore e motore di Impara la Batteria, uno dei blog sulla batteria più seguiti d’Italia.
Suono da quasi 30 anni e fin da giovanissimo ho avuto una grande passione per la batteria e tutti gli aspetti che la riguardano.
Studio, suono, insegno e mi piace scrivere parlando di un mondo che mi affascina molto nella sua interezza, non solamente degli aspetti tecnici.
Benvenuto.
ottino grazie sono un neofita e tutto x me è importante