Accordare la batteria

Ti sei appena seduto sulla batteria, prendi le tue bacchette, inizi a suonare e…il suono è veramente orribile. Ok, niente panico.

Devi accordare la batteria.

In questo post cercherò di spiegare nel modo più chiaro possibile cosa intendiamo per accordare la batteria, tirare le pelli e quale sia il metodo più semplice per iniziare a farlo da soli.

Cosa significa battente e risonante?

Prima di vedere come si procede praticamente, faccio una semplice distinzione:

– Pelle battente: La pelle battente, come dice la parola è la pelle che verrà montata nella parte del tamburo più verso di noi e che quindi verrà colpita dalla bacchetta/battente. La pelle battente avrà caratteristiche ben precise a seconda del suono che vuoi ottenere. Puoi vedere QUI quali sono i tipi di pelle disponibili e le loro diverse caratteristiche.

– Pelle risonante: La pelle risonante è quella che è posta nella parte del tamburo che non viene colpita da bacchette e battenti e quindi sarà la pelle inferiore dei toms/timpano/rullante e quella che sta davanti alla cassa (quella visibile dalla gente, dove c’è la scritta con il logo).

Solitamente questa è una pelle con caratteristiche differenti dalla battente, in quanto non dovrà “sopportare” lo stress di essere colpita, ma ha il ruolo di far risuonare maggiormente il tamburo, creando una cassa di risonanza.

Non è raro vedere pelli monostrato come risonanti.

Smontare le pelli della batteria

Solitamente quando acquistiamo una batteria nuova potremmo avere la necessità di dover montare le pelli da soli. Nel caso di una batteria usata, le pelli magari ci sono già, ma sono rovinate, sfibrate e quindi potresti avere la necessità di cambiarle comunque.

Le pelli, come puoi vedere, sono montate tra il cerchio ed il fusto della batteria.


Lo sai che i bordi non sono tutti uguali e che la loro forma cambia il suono del tamburo? Clicca QUI.


Chiavetta per la batteria
Chiavetta per la batteria

Usa la chiavetta in dotazione per svitare i dadi, se non hai una apposita chiavetta (acquistabile a pochi euro in tutti i negozi di strumenti), puoi persino usare una chiave inglese molto piccola.

Svitati i dadi, mettili tutti da parte (attenzione a non perderli), togli il cerchio e successivamente la pelle.

Volendo puoi fare lo stesso per la pelle risonante.


CONSIGLIO PRO: Utilizza due chiavette oppure una punta SPECIALE PER avvitatore per rimuovere la pelle più velocemente.


Senza entrare nel dettaglio, per il momento voglio solamente dirti che per ciò che riguarda le batterie economiche, i fusti potrebbero avere delle disomogeneità e le meccaniche delle difficoltà di accordatura. Tutti i consigli che troverai qui ed in giro per internet sono il più delle volte riferiti ad un set di buona qualità, che non presenta particolari problemi.

Ti dico ciò perché spesso in drumset economici, quando si smontano delle pelli che sono montate già da un po’, bisognerebbe avere cura di segnarsi come il cerchio era posizionato e l’ordine dei dadi nei rispettivi blocchetti, per evitare l’insorgere di problemi dovuti a vizi, che potrebbero complicare e non di poco l’accordatura.

Montare le pelli della batteria

Montare la nuova pelle è sempre una bella sensazione ed è molto semplice. Prendi il fusto ed appoggialo sopra ad una superficie rigida e stabile, ad esempio per terra sopra un tappeto o sopra un tavolinetto basso per essere più comodo.

Prima di prendere la pelle, in molti consigliano di passare sul bordo un po’ di carta vetrata molto sottile (mi raccomando di essere molto delicato nel fare questa operazione), per “pulire” il bordo, cioè per essere sicuri che non siano presenti schegge di legno che potrebbero danneggiare la pelle nuova. Se la batteria è di buona qualità, passate prima un dito per sentire se ci sono disomogeneità, spesso non c’è bisogno di fare niente.


Se volete “pulire il bordo” attenzione a non esagerare. Dosate la forza mi raccomando!


Prendi ora la pelle, appoggiala sul bordo del fusto orientandola come preferisci, appoggia sopra il cerchio, infila i tiranti ed inizia a tirarli con le dita, finché ci riesci.

Fermo! Non tirarli casualmente.

È molto importante imparare come tirare una pelle nuova, in modo tale da montarla evitando di romperla e nel frattempo accordare la batteria in modo che suoni bene.

Come vedi i dadi (o tiranti) sono in numero pari 6, 8 o anche di più, a seconda del tamburo su cui stai lavorando.

Siamo rimasti al punto in cui hai infilato la pelle, il cerchio ed hai infilato i tiranti, tirandoli a mano, fino a quando ti è possibile.

Tirare le pelli della batteria

Hai montato la pelle, ora prendi la chiavetta ed inizia a dare un paio di giri per ogni tirante, avendo cura di farlo seguendo l’ordine come indicato in figura:

Come accordare la batteria

Immagina di partire dal tirante numero 1, stringi per un paio di giri (anche 3) e poi fai lo stesso con il numero 2. Passa poi al numero 3 e di seguito il numero 4. Finisci poi tirando il numero 5, il numero 6, il 7 ed infine l’8.

Grazie a Wikihow per l’immagine

Ora il mio consiglio è di spingere con il palmo della mano (foto) al centro della pelle fino a sentire un po’ di scricchiolii, tranquilli non si rompe niente, stai facendo quello che in gergo batteristico è chiamato “assestare” la pelle. Ripetilo un po’ di volte (con maggiore forza se si tratta della pelle della cassa), anche spostandoti più vicino ai blocchetti (magari con un po’ meno forza), fino a quando gli scricchiolii saranno sempre di meno.

Ora prendi una bacchetta con la quale andrai a suonare sul bordo della pelle vicino al tirante cercando di sentire bene il suono che produce.

Colpire con la bacchetta a 3 cm dal bordo

A questo punto continua mantenendo la stessa sequenza di prima, facendo mezzo giro per ogni tirante, fino a quando, suonando piano con la bacchetta, non sentirai che il suono emesso vicino ad ogni tirante (2 o 3 cm dal bordo) sarà pressappoco lo stesso. Non preoccuparti oltre per ora, l’importante è che il suono vicino ad ogni tirante sia il più omogeneo possibile. Questo vorrà dire che avrai tirato ogni tirante con la stessa intensità e che quindi la pelle sarà tesa in maniera omogenea.

Una volta che ti sarai assicurato di aver dato a tutti i tiranti una tensione che garantisce un suono simile su tutti i punti in cui vai a colpire con la bacchetta, non ti resta altro da fare che cercare di capire quale nota ha la maggior parte della pelle e portare anche le altre parti a quel suono, ruotando in senso orario per salire di tono o ruotando in senso antiorario per scendere di tono (coma da figura accanto).


Non è detto che tirando tutti i tiranti alla stessa maniera, il suono sia lo stesso in tutte le parti del tamburo. È qui che devi usare il tuo orecchio!


Ovviamente accordare la batteria significa partire dal presupposto che tamburi con diametro più piccolo, hanno un suono più acuto e più il diametro cresce e più il suono sarà grave.

Quindi praticamente, tutto il processo che hai fatto per montarla e che è terminato con l’aver tirato tutti i tiranti in maniera tale che colpendo la pelle con la bacchetta a circa 3 cm dal bordo il suono risultasse uguale per ognuno di loro, è in qualche modo un accordatura.

Accordare la batteria

È facile dire “accordare la batteria”. Ovviamente dovrai sapere quale è un suono di tuo gradimento, in base anche al genere che suoni, al tipo di pelle che hai montato ed alla batteria, tenendo conto dei diametri e delle “scale” che vuoi ottenere.

C’è una larga bibliografia e molti pareri riguardo a come accordare la batteria, perché fondamentalmente quello che hai fatto finora è stato tirare la pelle in maniera omogenea.

Ma quanto dovremmo tirarla?

È questa la domanda madre, perché tu potresti seguire il percorso in maniera corretta, tirare tutti i tiranti perfettamente ed avere un brutto suono

Perché?

Perché la pelle è troppo lenta o è troppo tirata.

Quanto devo tirare la pelle?

A questo punto dovrai decidere quindi se il suono che ne esce è il suono giusto per il tuo tamburo e tirarlo ancora o allentarlo a seconda delle esigenze, ma sempre facendo attenzione a girare ogni tirante in egual maniera in modo da non perdere il lavoro fatto in precedenza.

Non esiste un modo univoco ed universale su come accordare la batteria. Molti batteristi professionisti scelgono l’accordatura in base a molti fattori.

In generale vi posso dire che per il rock si usa un'”accordatura” più bassa, con la pelle non molto tirata, mentre per il jazz si tende a tirarla di più, specialmente i toms.

Courtesy of yamaha.com

Se non sai da dove iniziare, andate con una tensione media. Assicurati però che il tamburo suoni bene, senza fastidiose frequenze o code.

Non sarà semplice all’inizio, ma non esistono scorciatoie, imparerai ad accordare la batteria solamente facendolo molte volte, sbagliando e riprovando.

L’approccio ideale per l’accordatura, sarebbe quello di accordare prima la risonante, poi di passare alla battente. A questo punto mantenere un intervallo tra i fusti, ad esempio di III (terza), V (quinta) o anche un ottava, a seconda del tuo gusto, del genere, del kit, dell’acustica del luogo dove stai suonando e del momento.

Un intervallo in musica è la distanza tra due note. Ad esempio un timpano accordato in MI (“E” in inglese), suona meglio con un tom in SOL (“G” in inglese). Questo sarebbe un intervallo di terza.

Anche se siete batteristi, studiate le note ed (almeno) le basi di armonia, le scale, ecc…

Online ci sono molte fonti dove informarsi gratuitamente. Fatelo, vi sarà molto utile.

Questo spesso non è possibile, vuoi perché non sappiamo cosa sia una terza o vuoi perché non abbiamo uno strumento che ci dia delle note di riferimento e quindi quello che dobbiamo fare è cercare la nota del tamburo.

CONSIGLIO:

Inizia e fai tutto il procedimento SENZA niente appoggiato sulla pelle, niente nastro, niente gelatine o cose simili. Una volta che avrai ottenuto una tensione omogenea, cerca la giusta nota e poi successivamente aiutati se necessario con gel o nastro. 

Non è un problema farlo, ne una vergogna. Spesso i fusti non sono perfetti e mettere qualcosa aiuta a togliere certe risonanze o frequenze fastidiose in maniera più veloce.

Lele Melotti
Lele Melotti

Mi ricordo una discussione con Lele Melotti in cui mi spiegava come in studio adottasse qualsiasi genere di strategia, di nastro, cartoni, qualsiasi cosa per raggiungere il suono che cercava. Lo fanno tutti, puoi farlo anche te.

Certamente non esagerare, lascia sempre che il fusto suoni. Non stoppare troppo il suono.

NOTA DEL TAMBURO

Cosa intendo per nota del tamburo? Se picchietti con il dito sul fusto del tamburo, anche senza pelle, sentirai la sua vera nota di quel determinato fusto.

La tecnica di John Good

C’è un mostro sacro dell’accordatura che è John Good della DW, che accorda la pelle risonante prendendo come riferimento quella nota. Lui parte proprio accordando la risonante per primo da lì e poi accorda la pelle battente un pochino più tirata, ma poco, mezzo giro di chiavetta.

John Good non utilizza la bacchetta per colpire la pelle, bensì il suo dito indice. Sostiene che sia meglio perché ti garantisce la possibilità di avere un riferimento certo, sia come potenza che come distanza dal cerchio.

Ovviamente può non essere una panacea per tutti i mali, ma se non ci hai mai provato, prova con questa tecnica. Sarà una delle tante, ma è quella di John Good, non uno qualunque.

Quale bacchetta a 3 cm, usate il dito indice!

John Good (DW Drums)

Considera sempre che ogni tamburo ha il suo suono, vale a dire un range di accordatura nel quale suona bene. Tutto ruota intorno alla nota del tamburo, a come è stato costruito ed al legno utilizzato.

John Wood
John Good (DW)

Probabilmente ti sarà capitato di sentire frasi del tipo “questo rullante ha un ottimo suono sia con pelle tirata che con pelle più lenta”. Ottimo, ma non è per tutti così, dipende anche e molto dal tipo di pelle.

Il gioco quindi è capire la nota del proprio tamburo, quindi su quali range di tensione la propria batteria rende meglio. Al netto delle pelli utilizzate ovviamente.

È fondamentale quindi capire che un gioco importante è svolto dalla pelle risonante.

Accordare la pelle risonante

La risonante come detto e come sostiene John Good, è l’attore principale quando si cerca di modificare la durata, l’attacco ed il timbro. Il modo di accordarla è lo stesso che ti ho mostrato poco fa, quindi facciamo su di essa lo stesso lavoro, con attenzione che tutte le zone vicino al bordo abbiano la stessa intonazione.

Non esiste una tabella che possa prevedere esattamente cosa succederà se variamo la tensione delle due pelli, per quello come ti ho già detto conta la pratica e l’esperienza, ma in linea di massima posso riassumerlo così:

PELLE RISONANTE (quella sotto) PIÙ LENTA rispetto alla battente: Il suono sarà profondo e corposo.

PELLE RISONANTE (quella sotto) PIÙ TIRATA rispetto alla battente: Il suono decaderà velocemente.

PELLI TIRATE CON LA STESSA ACCORDATURA: Il suono sarà regolare, forte e con un normale sustain.

Mi raccomando, non mi stancherò mai di dirlo, questo è uno dei molti metodi, ma la differenza la farà l’esperienza. Provate molte volte, provate con differenti pelli, ma provate sempre utilizzando il vostro orecchio come riferimento principale, solo così potrete imparare.

Il suono varierà anche e soprattutto in funzione del tipo di pelle e del tipo di legno con il quale è stato costruito il fusto.

Clicca QUI per saperne di più sui legni della batteria.

Accordare la pelle della cassa

Per la cassa dobbiamo fare alcune distinzioni importanti:

Pelle risonante con il foro o senza?

Avere il foro o non averlo sono due cose molto differenti ed incide a livello sonoro e di accordatura.

Il foro permette di infilare il microfono nella cassa facilitando il lavoro dei fonici, ma ovviamente tende ad annullare il lavoro della pelle risonante. Il consiglio quindi, se suoni pop/rock è quello di fare un foro ma non troppo grande e di posizionarlo di lato e non al centro della cassa.

Se invece il tuo genere è il jazz, la cassa sarà più piccola ed il foro potrebbe non essere necessario, in quanto avrai bisogno di un suono diverso, senza il classico “punch” del rock.

Foro sulla pelle risonante della cassa
Foro sulla pelle risonante della cassa

Quanto deve essere “tirata” la pelle della cassa?

Per avere un suono “grosso” e pieno, usa la pelle battente per regolare l’intonazione e la risonante piuttosto lenta per dare questo effetto bello corposo.

Ovviamente con queste regolazioni il margine di manovra non sarà ampio, ma lavorando un po’ di “fine tuning” potrai avere il suono che cerchi.

Inserendo qualcosa (appositi PAD, coperte, cuscini, ecc…) all’interno della cassa potrai andare a regolare ed a variare di molto il suono. Fai delle prove, metti, togli, ma mi raccomando, non esagerare con la quantità. In studio qualcosa in più è concesso, per quanto riguarda i live io lascerei suonare il fusto.

CONCLUSIONI

Se farai come ti ho mostrato avrai dei tamburi con la pelle tesa in maniera uniforme e soprattutto le basi per poter iniziare a sperimentare da solo.

Le tecniche per l’accordatura sono diverse, ma l’unica costante in questo mondo di variabili è che devi provare moltissime volte. Devi fare esperienza, non pensare di imparare ad accordare la batteria facendolo una manciata di volte. Prova, sperimenta e fatti la tua idea seguendo queste linee guida che ti ho scritto.

Voglio concludere solamente con qualche consiglio veloce e cioè:

1) La pelle del rullante dovrà essere tirata bene per garantire il rimbalzo delle bacchette.

Decisamente troppo piena!

2) La pelle della cassa dovrà essere poco tirata, ma attenzione che non sia troppo lenta. Per evitare che accada ciò, controlla che vicino ai tiranti non si formino delle pieghe sulla pelle. Se le vedi, è troppo lenta, tirala ancora un po’.

3) Avrai sicuramente visto che qualcuno mette del materiale dentro la cassa e vuoi farlo anche tu. Il materiale in questione (sordine professionali o vecchie coperte) servono per attutire un po’ il suono e non rischiare di sentire armonici (fastidiosi per alcuni). Il consiglio è di non esagerare, non metterne troppe altrimenti il suono sarà troppo sordinato e la cassa emetterà un suono troppo sordo.

Fai delle prove, ma lascia che la cassa suoni, non stopparla troppo.

DRUM TUNER

Hai fatto un giro su internet ed hai trovato i “Drum Tuners” cioè quegli apparecchi (sono dinamometri) che rilevano la tensione della pelle in un determinato punto. Non sta a me dare giudizi sull’effettiva utilità di tali strumenti.

Drum Dial
Drum Dial

Personalmente credo che l’orecchio e l’esperienza siano i migliori strumenti per accordare i nostri tamburi, anche perché spesso non è sufficiente dare la stessa tensione a ogni tirante, se poi il fusto o le meccaniche non sono molto precisi. Per questo motivo mentre accordi ti dico sempre di suonare con la bacchetta a 2/3 cm dal bordo, per renderti conto con il tuo orecchio se la pelle in quel punto è tirata come in altri punti.

Oramai anche l’elettronica è entrata prepotentemente in questo settore e puoi trovare anche moltissimi accessori tecnologici collegabili con app per aiutarti ad accordare la batteria.

TUNE – BOT

Un esempio tra i più famosi è Tune-Bot della Overtone Labs. L’ho provato personalmente e ne ho parlato in dettaglio in QUESTO POST. Secondo me fa un buon lavoro, quanto meno ti aiuta se proprio accordare la batteria non è per te. Ovviamente ti consiglio di provarlo prima di acquistarlo.

Lo considero un buon accessorio, più che per un batterista (che prima o poi DEVE imparare ad accordare con il proprio orecchio), per uno studio di registrazione. Avere un oggetto del genere (QUI puoi vedere il suo prezzo) potrebbe essere fondamentale quando si presentano batteristi che hanno la batteria scordata e non sanno come fare.

Prova, prova e riprova mille volte. Tira ed allenta, fai tutte le prove del caso e non sarà mai tempo perso. Ogni errore impari qualcosa e non vale solo per gli esercizi, ma anche e soprattutto per l’accordatura della batteria.

A presto.

Fabio.

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Portinari

Ciao, sono Fabio Portinari e sono il fondatore e motore di Impara la Batteria, uno dei blog sulla batteria più seguiti d’Italia.

Suono da quasi 30 anni e fin da giovanissimo ho avuto una grande passione per la batteria e tutti gli aspetti che la riguardano.

Studio, suono, insegno e mi piace scrivere parlando di un mondo che mi affascina molto nella sua interezza, non solamente degli aspetti tecnici.
Benvenuto.


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